
"La reputazione del Portogallo come Paese sicuro in cui investire potrebbe essere compromessa, data la continua instabilità legislativa e fiscale che colpisce il mercato immobiliare". A dare il riscaldamento è l'Associazione delle Società di Consulenza e Valutazione Immobiliare (ACAI), che rivela, in un comunicato, di aver partecipato alla consultazione pubblica promossa dal Governo nell'ambito del Programma "Più Abitazioni" - che è già in corso nell'Assemblea della Repubblica da discutere.
L'associazione, che rappresenta le principali società di consulenza immobiliare operanti in Portogallo - B. Prime, CBRE, Cushman & Wakefield, JLL, Savills e Worx -, critica "tutte le misure che incidono sull'attrazione degli investimenti verso il mercato nazionale" e chiede l'attuazione di politiche pubbliche consensuali, al fine di portare fiducia a tutti gli operatori, che sono "fondamentali per colmare la carenza di offerta abitativa.
Nel documento consegnato all'Esecutivo, in cui afferma di aver avanzato misure che ritiene fondamentali per una stabilizzazione del settore e conseguente aumento del patrimonio abitativo, ACAI sottolinea "l'urgenza di accelerare il rilascio dei permessi d'uso e delle licenze, le cui lentezze sono fattori che incidono sul costo finale di costruzione e di conseguenza sul prezzo finale delle abitazioni, sia per i proprietari che per gli inquilini.
Citato nella nota, Jorge Bota, presidente di ACAI, sfida l'Esecutivo a chiamare tutti gli attori del settore immobiliare a partecipare alla discussione della questione in Parlamento, "perché si possa arrivare a una Legge che crei veramente soluzioni e che abbia aderenza alla realtà del mercato”.
"Senza l'iniziativa privata lo Stato non risolverà il problema, e quindi l'ACAI è in una posizione privilegiata per ottenere, in collaborazione con il Parlamento, un quadro che consenta quello che tutti vogliono, alloggi più accessibili per tutti", conclude.